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Music-mothertongue
come musica madrelingua. Perché, allora, l'inglese? Beh, intanto perché un sito in '.com' attraverso la lingua commerciale più parlata in 'Eur-afr-amer-oceania' può ambire a una maggiore possibilità d'essere compreso (e anche in gran parte dell'Asia, India, Insulindia e Indonesia molti capiscono l'inglese), cosa che se usassimo soltanto l'italiano non sarebbe possibile. Eppoi l'italiano viene condiviso o compreso da una settantina di milioni di persone in tutto il mondo, forse cento, considerando studiosi-studenti, simpatizzanti e oriundi anche non di prima generazione, quindi, numeri a confronto, il paragone è di almeno uno a venti Musicmothertongue si propone di ospitare progetti in musica appartenenti a generi e a ispirazioni anche diversissimi (che per praticità chiameremo qui genericamente 'rock-a-bit'), ove è la musica il filo conduttore e la chiave di volta di questa avventura, per cui soffermarsi troppo su questioni di scelte linguistiche in un ambito specialmente musicale sarebbe superfluo quanto chiedere a un elefante (ovviamente conoscendo l'elefantese) perché abbia la proboscide o le zanne o la pelle spessa Ironia a parte riteniamo che gli artisti, i cantautori e gli autori che bazzicano qua intorno siano tutti di madrelingua musica (ovviamente ai più diversi gradi di sol-fa-betizzazione), dunque non è per noi fondamentale sostenere una coerenza linguistica (né tantomeno un campanilismo) dei testi a ogni costo, come del resto non è necessario che l'artista sia dotato di un qualche tipo o livello di tecnica strumentale standardizzata, essendo il lavoro finale, il 'disco-raccolta di racconti in musica', ciò che conta. Sicchè, in una stessa produzione, possono ben convivere canzoni cantate in diverse lingue, che sono le lingue più congeniali agli autori nel momento in cui l'ispirazione li conduce a concepire i brani, senza temere di procedere a scapito della coerenza, ma, anzi, quasi sempre guadagnando in termini di assortimento. Spesso v'è, sì, una predominanza dell'inglese, ma non per mera esterofilia, bensì per le radici o per la vicinanza culturale musicale degli artisti alla musica rock e pop. Un'introduzione tanto lunga sulla pertinenza e sull'apologia delle contaminazioni linguistiche era doverosa visto l'ancor nutrito gruppo di italiani che pensano di dover associare sempre e comunque il made in Italy (che poi è già un termine linguisticamente espresso in inglese) della musica esclusivamente alla sola nostra lingua. Meno male che, a parte i Mike Francis di ormai oltre vent'anni fa, il primo Raf e Ivana Spagna, che appartenendo all'universo dance sono in verità un po'distanti (ma non troppo) dai nostri progetti, con l'apripista Elisa-produzione-Sugar le cose stanno un po'cambiando. Al gusto del pubblico, che è l'unico vero critico musicale, l'ardua sentenza E l'augurio a tutti di trovare qui un buon ascolto e una gradevole sosta nelle vostre navigazioni anche negli altri ambiti di interesse del sito, che propone musica, che è un'arte che concilia la pace e lo star bene insieme, con quant'altro sia o sia stato di ispirazione per gli artisti in un mondo che a quanto pare antepone ben altre cose, spesso futilità o vanità, se non brutalità e rapacità, alla pace stessa. |
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Musicmothertongue
hosts music productions from different genres and inspirations -that we
are used to calling 'Rock-a-bit' for practical
reasons. Hereby artists and songwriters are of music-mothertongue, all of them. So that a Musicmothertongue project may collect songs sung in different languages. Apparently a void of coherence, but a precise production choice instead, not to interfere too much in artist's genuinity. And English, even though a dog-one spoken by Guinea-Guys as we are pleased and glad to be jacknamed, is often used along with that/this music, which many of us have breathe since our birth as musicians and artists. That is to say, our music roots. Furthermore, English, even though in this crisp, dog-one disguise of ours, is understood -and shared!- by twenty as many people who speak or even take a liking to Italian. These are the reasons why English may sometimes prevail in our productions. Any judgement, be agreement or not, is to be left to the public's taste, which is the only acknowledged-entitled authority for judging about arts, e.g. in this domain -our music clearance- of the Spirit, which all aspiring freedom suppressor cannot do, but remaining handcuffed himself by any of his insane attempts. |